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15/07/11 L'ultima stazione del mio treno

Sciacalli

Sciacalli
Diverso.

Non comune.

Insolito.

Fuori dal coro.

Il bello del non dover dare spiegazioni sta tutto nel non fare trasparire il proprio stato d’animo, vivendo nel riflesso dell’interlocutore.

Sciacalli emotivi.

Non si esce fra gli applausi.
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11/07/11 L'ultima stazione del mio treno

La prima parola

La prima parola
Qua non si parla di differenze.

Qua non si parla di un banale bivio.

Qua non si parla di divergenze, discrasie, differenze.

E’ la costante ricerca di battiti cardiaci alterati, respiri troncati, parole dette con quel fottuto secondo di ritardo, gesti rimasti inesplosi.

E’ la costante ricerca dell’errore.

Qua non si parla affatto.
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07/07/11 L'ultima stazione del mio treno

Love-shake

Love-shake
L’amore fedele.

Miraggio, desiderato, corsa, rincorsa, cuori che scoppiano, occhi che guardano e vedono.

L’amore infedele.

Stanco trascinarsi, occhi curiosi confusi dalla nebbia del non detto.

Fedele, infedele.

Corpi, vite, cuori, ricordi.

Nel frullatore, sperando di aver pagato la bolletta della luce per farlo funzionare e di aver azzeccato gli ingredienti.

Amori frullati.
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05/07/11 L'ultima stazione del mio treno

Big dreamers, big dreams

Big dreamers, big dreams
Il sottile ronzio della notte che passa.

Lo stridore dell’inconscio.

Lo strisciare delle idee che ti cercano, perchè sono loro che cercano te: che non vi illudiate mai del percorso opposto.

Il fuoco che brucia gli occhi nel buio, nella luce, nel fotocopiarsi di momenti, nel dejà vu.

Il cuore, che fa meno male solo quando ricordi che solo i grandi sognatori fanno grandi sogni.

E’ la tua insonnia. Gravida.

Big dreamers never sleep.
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04/07/11 L'ultima stazione del mio treno

Cielo e prato

Cielo e prato
Azzurro.

L’incontro fra emisferi di universi differenti.

Verde.

Ombre e luci fra gli spifferi dell’anima.

Verde e azzurro.

Cielo e prato.
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29/06/11 L'ultima stazione del mio treno

Occhi

Occhi


A volte guardare l’alba è come essere dispersi in città sconosciute, senza possibilità di ritrovarsi. 

A volte guardare l’alba è seguire l’istinto.

A volte guardare l’alba è solo un modo per non dormire.

A volte guardare l’alba è solo vedere il sole che sorge.

A volte guardare occhi di una sconosciuta che si conosce da una vita, è come guardare l’alba a Parigi non essendoci mai stati.
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25/06/11 L'ultima stazione del mio treno

La sedia vuota

La sedia vuota
La musica mi parla in Rue Marché-aux-herbes. Le note di una vecchia canzone francese, suonata da un gruppo di stanchi zingari.

Seduto al centro di un uragano di lingue e parole.

La blogger danese alla mia sinistra mi chiede se ho una sigaretta.

Di fronte a me quattro spagnoli bevono caffè annacquati.

Alla mia destra alcuni operai sistemano il pavé della piazza.

Tutto intorno: musica, lavoro, voci, universo. 

Rumori.

In realtà, è silenzio, se confrontato col fragore che emana la sedia alla mia sinistra, vuota, vuota.
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20/06/11 L'ultima stazione del mio treno

Cambiamento

Cambiamento
Arriva, strisciando, silenzioso come un assassino.

Le cose possono cambiare.

Le persone, quelle, non cambiano mai.

Se credi di aver cambiato qualcuno, dovresti solo guardarti allo specchio, per capire, con un sorriso sulle labbra che l’unico che è cambiato sei tu.

Tutto il resto è sociologia.
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13/06/11 L'ultima stazione del mio treno

Sul fronte del palco

Sul fronte del palco
Le parole oltre i denti.

Quell’ultimo respiro, profondo.

Il silenzio.

La concentrazione.

Sipario.

Il cuore e le parole oltre il fronte del palco.
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11/06/11 L'ultima stazione del mio treno

Inutili comprensioni

Inutili comprensioni
“Dove vai?”.

“Non lo so.”.

“A cosa pensi?”.

“Non lo so.”.

“Cosa credi accadrà nel tuo domani?”.

“Non lo so.”.

“Sai gestire le relazioni umane?”.

“Non lo so.”.

“Io non so cosa fare con te…”.

“Perchè sforzarsi a parlare. Forse dobbiamo solo vivere.”.

Nel silenzio, uno sguardo per capirsi.
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Fazzoletto da tasca colorato, occhiali sulla punta del naso per darmi un tono, centomila idee nelle tasche e bollicine nel bicchiere. Questo sono io.
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