March 19, 2024 at 9:06 am

Sorella

Sorella

Alessia aveva parcheggiato il suo suv non troppo lontano dalla chiesa di Santa Chiara. Tutte presero posto, lei accese il motore e l’auto ruggì mentre Alessia la lanciava a tutta velocità. Folle, come suo fratello, le altre a bordo con lei non dissero nulla. Elena strinse Marie.

Alessia era davvero brava a rompere i silenzi, decelerò gradualmente e cominciò a raccontare un episodio di quando lei e Guglielmo erano ancora complici, quando lui non aveva ancora imboccato definitivamente la strada della follia. Guglielmo amava da impazzire correre in auto. Con il ricavato del primo contratto editoriale che spuntò per la sua raccolta di racconti comprò una Jaguar XJ8 del 1969 usata. Blu, bellissima. Lui ha sempre amato quelle vetture inglesi così eleganti. Diceva che gli sembrava di essere una persona importante seduto al volante di quella auto, di essere qualcuno che nostro padre avrebbe potuto stimare.” Alessia interruppe per un istante il racconto, respirò, poi ricominciò con fatica. “Quel giorno mi portò a mangiare il pesce in riviera, a Cesenatico. Arrivammo in un lampo, per un tratto sfiorò addirittura i 250 chilometri l’ora. Io ero terrorizzata, lui invece rideva, era felice. Quel giorno lo fece spesso. Forse quel modo di prendere le cose, di affrontare la vita era il suo modo di sentirsi libero, rischiare tutto senza limiti, remore e senza la paura di perdere ogni cosa, negandosi nulla. Lo ricordo ancora, una volta che arrivammo al ristorante, seduto su una sedia con una sigaretta tra le dita e quel ghigno storto mentre aspettava di vedere qualche mia reazione, scoprire che effetto mi avesse fatto vivere per qualche attimo pericolosamente, come a lui piaceva.”.

Alba rise di gusto, Elena si limitò a sorridere, Nathalie alzò le spalle, ma dentro le si spalancò un sorriso grande come il cuore. Quello che mancò in quel primo istante tutte insieme fu il coraggio di leggere le parole che ognuna di loro aveva pensato per Guglielmo facendole rimanere solamente lacrime d’inchiostro su inutili fogli bianchi.

0 likes L'ultima stazione del mio treno # ,
Share: / / /

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>