Paolo Panzacchi
L'ultima stazione del mio treno

L’ultima stazione del mio treno

20/06/11 L'ultima stazione del mio treno

Cambiamento

Cambiamento
Arriva, strisciando, silenzioso come un assassino.

Le cose possono cambiare.

Le persone, quelle, non cambiano mai.

Se credi di aver cambiato qualcuno, dovresti solo guardarti allo specchio, per capire, con un sorriso sulle labbra che l’unico che è cambiato sei tu.

Tutto il resto è sociologia.
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13/06/11 L'ultima stazione del mio treno

Sul fronte del palco

Sul fronte del palco
Le parole oltre i denti.

Quell’ultimo respiro, profondo.

Il silenzio.

La concentrazione.

Sipario.

Il cuore e le parole oltre il fronte del palco.
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11/06/11 L'ultima stazione del mio treno

Inutili comprensioni

Inutili comprensioni
“Dove vai?”.

“Non lo so.”.

“A cosa pensi?”.

“Non lo so.”.

“Cosa credi accadrà nel tuo domani?”.

“Non lo so.”.

“Sai gestire le relazioni umane?”.

“Non lo so.”.

“Io non so cosa fare con te…”.

“Perchè sforzarsi a parlare. Forse dobbiamo solo vivere.”.

Nel silenzio, uno sguardo per capirsi.
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07/06/11 L'ultima stazione del mio treno

Così è…

Così è…
All’angolo dell’ultima strada.

Occhi che hanno già visto tutto.

“La paura è un concetto, non uno stato d’animo.”.

“Facile vederla così.”.

“E’ più facile rimanere immobili?”.

“Nulla è facile…”.

“…e tutto è difficile.”.

“Già.”.

Occhi che hanno già visto tutto.

Vite senza occhi appoggiate ad un muro.


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03/06/11 L'ultima stazione del mio treno

Oltre la retina

Oltre la retina
Il segreto è nel confine.

Prima della retina c’è quello che non vedi, quello che credi, quello che vorresti, il “Vorrei ma non posso.”.

Oltre la retina c’è quello che hai vissuto, quello di cui ne hai abbastanza, il “Potrei ma non voglio.”.

Il segreto è nel confine, dove ci sono lacrime e sangue.
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02/06/11 L'ultima stazione del mio treno

Follia 2.0

Follia 2.0
Non c’è rimedio.

Non c’è vergogna.

Non c’è orgoglio.

Solo la banale consapevolezza.

Ogni medaglia ha due lati, ogni lato ha più interpretazioni.

La follia è non guardare.

La follia 2.0 è non capire quale moneta siamo.
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28/05/11 L'ultima stazione del mio treno

Fuori tutti

Fuori tutti
Cos’è uno schema?

Cos’è un’idea?

Cosa sono i principi?

Cosa sono i valori?

Catene.

Se non ne hai sei libero.

Se non le hai mai avute non puoi capire come romperle.

Incàtenati alla libertà.


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24/05/11 L'ultima stazione del mio treno

La lunga strada

La lunga strada
Non conta dove tu sia diretto.

Non conta che mezzo tu possa utilizzare.

Ogni strada che percorri porta con se mille storie. Puoi scegliere se viverle, raccontarle, passarci accanto con indifferenza, tirarle per la giacca o spingerle per terra per il puro gusto di rovinare il momento che non sei in grado di vivere.

I momenti contano più delle vite intere, perchè è da come affronti che riesci a capire se sarai in grado di camminare sulla lunga strada che hai davanti.

L’alternativa? 

Parlare. Ad un sordo. Alzando il volume della voce sperando che un giorno ti possa ascoltare.
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22/05/11 L'ultima stazione del mio treno

Luci

Luci
Esistono milioni di luci.

Quella del sole, delle lampadine, dei neon, le stanche luci della città, l’ultima luce dell’ultimo bar, la prima luce degli uffici il lunedì mattina. Ogni spazio ha la sua luce.

Anche tu.
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17/05/11 L'ultima stazione del mio treno

Assolvimi

Assolvimi
“La prego Padre…mi assolva, poichè ho molto peccato.”.

“Figliolo, di cosa di penti?”.

“Di non essere.”.

“Come scusa?”.

“Di vivere come un personaggio e non come me stesso.”.

“Ma questo non è un peccato, davanti agli occhi di Dio.”.

“Davanti ai miei, sì!”.

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Fazzoletto da tasca colorato, occhiali sulla punta del naso per darmi un tono, centomila idee nelle tasche e bollicine nel bicchiere. Questo sono io.
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