Paolo Panzacchi
L'ultima stazione del mio treno

Solo il tempo di morire

04/11/15 I passeggeri del mese # , , , , ,

I passeggeri del mese: Paolo Roversi

I passeggeri del mese: Paolo Roversi

Oggi parliamo con grande piacere con Paolo Roversi, classe 1975, mantovano d’origine. Giallista, è uno degli esponenti del cosiddetto noir metropolitano. Ha collaborato con riviste e giornali come Corriere della Sera, Rolling Stone, Diario, Detective Magazine, Stilos e InScena Magazine. Ha scritto soggetti per la televisione come ad esempio per la serie dieci e undici di Distretto di Polizia. È fondatore e direttore della rassegna dedicata al giallo e al noir NebbiaGialla Suzzara Noir Festival che si svolge dal 2007 ogni primo week-end di febbraio a Suzzara e del Milano in Bionda nato nel 2008. Nel 2010 ha ideato il Premio NebbiaGialla per la letteratura noir e poliziesca. Dirige il web press e casa editrice digitale MilanoNera, sito dedicato interamente alla letteratura gialla. Ha vinto la 4ª edizione del Premio Camaiore di Letteratura Gialla con il romanzo La mano sinistra del diavolo. Con lo stesso titolo è stato finalista del Premio Fedeli 2007. Il suo ultimo romanzo Solo il tempo di morire, edito Marsilio, è stato finalista del Premio Bancarella 2015.
Vive a Milano e i suoi romanzi sono tradotti in Spagna, Francia, Germania e Stati Uniti.

Chi è Paolo Roversi?

Uno scrittore appassionato di tecnologia e di serie tv americane. Ma anche una persona curiosa di raccontare, e di farsi raccontare, storie sempre nuove.
Nel tuo ultimo romanzo Solo il tempo di morire, con il quale sei stato finalista del Premio Bancarella, ci racconti la Milano criminale, persa tra quella che era la Milano da bere delle mille luci e opportunità e quella grigio piombo dei quartieri di periferia dove negli anni ’70 hanno cominciato a muovere i primi passi le bande di malavitosi locali. Ci puoi raccontare il perché tu ti sia voluto misurare con questo tema?
Il milieu criminale meneghino mi ha sempre affascinato. L’occasione, però, che ha fatto scattare in me il desiderio di raccontare l’epopea di quei banditi è stato l’incontro diretto con alcuni di loro: due “reduci” della banda Osoppo e con Luciano Lutring, il solista del mitra. Dopo averli sentiti parlare ho iniziato a interessarmi alle loro gesta e a quelle dei criminali di quegli anni: Cavallero, i Marsigliesi, Vallanzasca, Turatello, Epaminonda… Ne sono venuti fuori due libri, il dittico della città rossa, “Milano Crminale” e “Solo il tempo di morire” entrambi pubblicati da Marsilio in cui racconto la storia della mala milanese dal 1958 al 1984.
L’evoluzione dei criminali, da compagni di “batteria” per svaligiare qualche banca sino a veri e propri padroni della città è cambiata in questi anni, come secondo te?
Moltissimo. Ormai quella criminalità non esiste più. Tutto è cambiato, anche la città. Oggi si ruba in guanti bianchi, coi computer, e non si spara più.
Oltre a essere un grande autore sei anche l’anima di MilanoNera e del Festival NebbiaGialla di Suzzara. Puoi parlarci di come sono nate queste esperienze? 
Entrambe le iniziative nascono dalla mia passione per il giallo. MilanoNera, nata nel 2006, è diventata uno delle realtà web sul giallo e noir più importanti in Italia. Abbiamo pubblicato migliaia di recensioni e interviste. E continuiamo a pubblicarne al ritmo di una al giorno. NebbiaGialla, invece, è nato nel 2007 e nel 2016 festeggerà la sua decima edizione. Una scommessa vinta per me. Con gli anni è cresciuto e da festival di una piccola città di provincia si è trasformato in un festival del noir internazionale dove sono di casa autori del calibro di Maurizio De Giovanni, Donato Carrisi, Lars Kepler e Wulf Dorn. Una grandissima soddisfazione.
Qual è lo stato dell’arte della letteratura giallo/noir ora nel nostro Paese?
Direi che abbiamo moltissimi giallisti, forse anche di più rispetto ai lettori di giallo. Sto esagerando naturalmente ma il mio auspicio è che questa cosa si riequilibrasse un poco: la sovrapproduzione penalizza tutti.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Sto scrivendo il nuovo romanzo con protagonista il mio giornalista hacker Enrico Radeschi. Sarà in libreria nel 2016.
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Fazzoletto da tasca colorato, occhiali sulla punta del naso per darmi un tono, centomila idee nelle tasche e bollicine nel bicchiere. Questo sono io.
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