Paolo Panzacchi
L'ultima stazione del mio treno

L’ultima stazione del mio treno

05/06/14 L'ultima stazione del mio treno

Amari, on the rocks

Amari, on the rocks

Ripida come solo una scala sa essere, la vita. 

Amara, come il mio caffè.

Per tutto il resto bevine uno di più, quel che non cura il tempo lo curi così.

Alternative a questa tristezza?

Ne è pieno il mondo, ma la consapevolezza di quel caffè amaro è un’emozione troppo forte per andare a mangiarsi un bombolone e glassarsi le vene piano piano.

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03/06/14 L'ultima stazione del mio treno

Mirror

Mirror
Lo specchio oltre la sua storia. Lo specchio che racconta come potremo rimanere per sempre giovani.

“Specchio, specchio delle mie brame, chi è che mi può fermare?”.

Lo specchio che riflette e decide di non riflettere.

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02/06/14 L'ultima stazione del mio treno

Changes

Changes
Milioni di inutili fotocopie passeggiano nelle nostre città.

Io sono come sono.

Il toner era finito.

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29/05/14 L'ultima stazione del mio treno

Windows

Windows

C’è bisogno di aria fresca.

Spalancate le finestre.

C’è bisogno di voi.

C’è bisogno di noi.

Chiudete gli occhi, respirate l’aria che entra dalle finestre che avete aperto.

Qualcosa, assieme all’aria, entrerà.
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28/05/14 L'ultima stazione del mio treno

Keep calm and continue keepin’

Keep calm and continue keepin’
Stai correndo, camminando, volando, strisciando, arrancando. 

Le mille luci in fondo ai mille tunnel. 

Le mille delusioni nel verificare che in fondo al tunnel c’è solo un altro tunnel.

Più buio, sporco e maleodorante. 

Keep goin’.

Magari in fondo al tunnel del tunnel del tunnel c’è l’ultimo tunnel.

Keep goin’, keep breathin’, keep livin’.

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24/05/14 L'ultima stazione del mio treno

Pollwatch

Pollwatch

L’Europa. Così è se vi pare.
Così ce l’hanno data, senza se, senza ma.
Senza chiedere.

A noi piace parlare.

Domani parleremo.

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20/05/14 L'ultima stazione del mio treno

Nightlight

Nightlight
Viviamo in città, metropoli, paesi, frazioni, nelle quali la luce è una piccola e inutile parentesi prima della ghisa sorda della notte.

Quasi sempre c’è più luce nelle case, nelle stanze.
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19/05/14 L'ultima stazione del mio treno

L’ultima sedia

L’ultima sedia
In ogni strada, ovunque vi sia una luce, potrebbe esserci un luogo in cui incontrarsi. 

Troppe sedie vuote.


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18/05/14 L'ultima stazione del mio treno

L’uscita

L’uscita
Senza tunnel non si potrebbero superare montagne. 

Spesso mi è capitato, viaggiando in treno, di provare un grande senso di serenità nell’attraversare una galleria. Ho chiuso gli occhi e ho ascoltato il mio respiro.

Stavo bene.

La voglia di aprire di nuovo i miei occhi e vedere l’uscita non sempre era così forte.

Ma l’uscita da cosa poi? Ma io dov’ero? Stavo veramente uscendo aprendo gli occhi? O, forse, ero uscito chiudendoli?
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17/05/14 L'ultima stazione del mio treno

La scala

La scala

Le scale. Si scendono. Si salgono.

Senza mai pensare di sedercisi sotto e aspettare.

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Fazzoletto da tasca colorato, occhiali sulla punta del naso per darmi un tono, centomila idee nelle tasche e bollicine nel bicchiere. Questo sono io.
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