Paolo Panzacchi
L'ultima stazione del mio treno

L’ultima stazione del mio treno

10/04/14 L'ultima stazione del mio treno

Brutti e cattivi

Brutti e cattivi

Le strade buie dell’umanità sono luce accecante, mentre si vive il nulla che è, oggi, l’umanità, l’italianità.

Louis Aragon, in uno dei suoi pensieri più taglienti ci ha lasciato la chiave, il grimaldello che scassinare il frutto della nostra mediocrità: “Come si sa, la funzione propria del genio è fornire idee ai cretini vent’anni dopo.”.

Noi siamo brutti. (Mi si perdoni l’infantilismo).

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03/04/14 L'ultima stazione del mio treno

Dreamin ‘ vicious

Dreamin ‘ vicious


Dreamin’ vicious parla di incontri. Quello fra Alba e Guglielmo avviene in un periodo di cambiamento, di evoluzione e scoperta personale che entrambi stanno vivendo. Ciò che accadrà ad Elena sarà l’inizio di un dialogo con una parte di sé che credeva sopita.

Anche gli scontri sanno rendersi protagonisti fra le pagine di questo libro, scontri ciechi, sordi, solo con la voglia di rovesciare verso l’altro la propria frustrazione per cose che non vanno come dovrebbero. Scontri immaturi fra persone mature, senza che vi sia la possibilità di integrare le esperienze. Osservando i personaggi si avrebbe la classica sensazione di una guerra senza vincitori con un inutile dispendio di energie. Vite apparentemente chiuse in una strada senza sbocco, vittime della cecità e della sterilità di obiettivi che una volta erano sogni, accenni di successi personali tramutati in condanne ed eredità pesanti.

Questo libro racconta quello che può significare la comparsa del vizio in vite già alla deriva, con il vizio stesso che racconta cosa significa per lui interagire con le proprie “vittime”, incontrandole una ad una, negli unici veri confronti maturi che i protagonisti avranno nelle pagine del libro.

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29/03/14 L'ultima stazione del mio treno

Dreamin’ unappreciated

Dreamin’ unappreciated
Non è questione di “volare troppo alto”, è questione che è ora di dire basta ai compromessi al ribasso. Io come voi, voi come me (se ne comprendete la natura, del problema, ben s’intende).

Sì, io voglio un mondo all’altezza dei sogni che ho, altrimenti è del mondo che non so che farmene, non dei sogni.

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26/03/14 L'ultima stazione del mio treno

La viltà dell’ingrato

La viltà dell’ingrato
Goethe molto semplicemente affermò che “L’ingratitudine è sempre una forma di debolezza. Non ho mai visto che uomini eccellenti fossero ingrati.”. Io non sono Goethe, sottoscrivo questa affermazione, ma faccio di più. L’ingrato è vile, è subdolo, ha la memoria corta e la lingua troppo lunga. Urgerebbe girare con forbici in tasca, certe lingue andrebbero ricondotte al letamaio che è la bocca del proprio possessore.

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15/03/14 L'ultima stazione del mio treno

Alive 2.0

Alive 2.0
La solitudine è il preservativo rotto della modernità.

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08/03/14 L'ultima stazione del mio treno

Girls

Girls
Paul-Jean Toulet diceva che ci sono donne che più invecchiano, più diventano tenere. Come i fagiani.

L’altra sera ne ho mangiato uno. Di fagiani.

Era buono.

Ma è sempre meglio una donna.

Auguri a voi, come sempre, come ogni anno. 

Vi stimo.

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24/02/14 L'ultima stazione del mio treno

(S)Fughe

(S)Fughe
C’è sempre qualcosa che mi sfugge in chi fugge e rifugge. 

Sarà che è una vita in fuga, o una vita che fuggo.

Vi rifuggo.

Che(s)fuga la vita.
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05/02/14 L'ultima stazione del mio treno

Warm bodies

Warm bodies
Decine di corpi che si muovono, si spingono, si strusciano. Gente che respira addosso ad altra gente. Gente che profuma troppo. Gente che puzza. Fumo. Asfissia culturale e annegamento con superalcolico da supermercato.

Chi non balla non piglia pesci. 

Chi non balla o ha la grazia di un comodino dell’Ikea e allora non compie movimenti astrusi, lo si ringrazi, oppure non vuole muoversi, vuole solo osservare.

Chi osserva è lì per fare un safari, caccia grossa, prende la mira e spara. 

Warm bodies on the floor ready to eat.
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30/01/14 L'ultima stazione del mio treno

Fear on sale

Fear on sale

Si ciancia di pericolo per la Democrazia, si ciancia di Fascismo, si ciancia, si ciancia.
Chi ciancia non sa. Chi non sa non cianci.
Quando il diavolo si sveglia non fa rumore.
Volete davvero conoscere la paura?
Non avete che da chiederla.

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21/01/14 L'ultima stazione del mio treno

Forgotten (Quel che è dimenticato e il bianco del foglio bianco)

Forgotten (Quel che è dimenticato e il bianco del foglio bianco)
Ci si dimentica di tutto.

Ci si dimentica da dove si viene, dove si va, cosa si fa, cosa si è, cosa si vuole.

Quando è tutto finito è da quel dimenticarsi che si ripartirà. Da quel che resta. 

Dal foglio bianco.

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Fazzoletto da tasca colorato, occhiali sulla punta del naso per darmi un tono, centomila idee nelle tasche e bollicine nel bicchiere. Questo sono io.
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