Paolo Panzacchi
L'ultima stazione del mio treno

L’ultima stazione del mio treno

15/05/14 L'ultima stazione del mio treno

Les misérables

Les misérables

Sotto le luci anonime della notte scivolano le ombre che il giorno scioglie e scaccia.
Gli uomini miserabili addentano la notte come un affamato sventra il cuore di una mela.
Gli uomini miserabili sono ombra nell’ombra, salvo poi essere le gemme splendide del buio sotto le timide luci degli atrii accoglienti di antichi palazzi nel centro delle città, memori di passate glorie e moderne miserie.

Gli uomini miserabili: la più bella nobiltà decaduta d’Europa.

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12/05/14 L'ultima stazione del mio treno

#ilmuro

#ilmuro
In fondo alla strada, il muro. 

In fondo.

Dovunque ci sia un muro ci sarà una scala pronta per scavalcarlo.

In fondo alla vita c’è un muro.

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11/05/14 L'ultima stazione del mio treno

#opendoors

#opendoors
E’ sempre così. Quell’ultimo treno, quell’ultima luce, quel colpo di tosse dopo aver corso oltre le proprie possibilità. 

La metafora della speranza dell’uomo miserabile.

#opendoors

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07/05/14 L'ultima stazione del mio treno

Last bar on earth

Last bar on earth

Quegli incontri, quegli scontri, vissuti ovunque, basta che sia. Presi, rincorsi, senza sosta, senza pietà. Luoghi senza nome, senza senso. Come in quel bar, un uomo e una donna qualunque.

Come se fosse l’ultimo bar della terra.


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05/05/14 L'ultima stazione del mio treno

Long way home

Long way home
Il treno corre da anni, da secoli, da sempre. 

Noi, seduti ai nostri posti, da quando abbiamo memoria viaggiamo in un mondo di gomma, ferro e nebbia.

E ora dove andiamo? La valigia è leggera, è vuota. I sogni nelle tasche dei nostri cappotti sono lisi e consunti come la stoffa che li conteneva.

La strada verso casa è lunga, le nostre gambe molto stanche e la notte è così buia.

Un altro giro di giostra, il controllore ci venderà un supplemento di corsa.

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02/05/14 L'ultima stazione del mio treno

Naked kings

Naked kings
Corre, corre, corre e se ne va. Il treno vola lungo l’orizzonte dei nostri giorni tutti uguali. Il treno vuoto. Il treno pieno.

Il re guida il suo treno.

Il re è nudo. Il re nudo ghiaccia nel suo regno di ruggine e rovina.

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28/04/14 L'ultima stazione del mio treno

Fame

Fame
Quanti corpi seduti su dei letti. Quanti fulmini dentro le stanze di una casa. Quante parole che grattano dietro denti bianchi e puliti. Quanti quadri appesi a pareti di carta. Quanta carta bianca, vergine, senza inchiostro da versarvici sopra. Quante sigarette lasciate a consumarsi in anonimi posacenere. 

Quanto fumo, quanto poco arrosto.

La gente ha fame.
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21/04/14 L'ultima stazione del mio treno

Funeral umbrella party

Funeral umbrella party
Quando sarà, cercate l’ombrello rosso. 

Sarà chi non dirà che eravate un brav’uomo, che non eravate gentile, disponibile, affabile, socievole, solare, che avevate sempre una parola buona per tutti. Non piangerà. Non griderà. Non applaudirà. Non citerà vostre parole. Non regalerà aneddoti improbabili.

Quando sarà, il vostro ombrello rosso se ne berrà uno in più, un bicchiere in più di quel “solito” che avete bevuto insieme, fumerà, non parlerà e se costretto dirà la verità. 

“Ci sono giorni in cui era un pezzo di merda da far vomitare, gentile non lo è mai stato se non costretto, era un sociopatico del cazzo, aveva una parola buona per chi diceva lui, per gli altri un vaffanculo era l’unica cosa che mai mancava. Amava la vita che aveva e non viveva la vita che amava. Quello lì mi mancherà, quello che gli altri raccontano io non l’ho mai conosciuto.”.

Cercatelo ora il vostro ombrello rosso, per morire c’è sempre tempo, per ripararsi quando piove no.

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18/04/14 L'ultima stazione del mio treno

Au coq qui rit

Au coq qui rit
Come a casa, nelle mia casa, nella nostra casa. Come un abbraccio quando una giornata non e’ stata come avrebbe dovuto essere, il posto dove portare chi si ama, dove sognare, dove mangiare come avrei sempre voluto. 

Un po’ della mia amata Francia dietro casa.

Un amico.

Grazie per questi diciassette anni. 

A bientot, Angelo. 

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15/04/14 L'ultima stazione del mio treno

Free hugs

Free hugs

Ah la modernità. Ah la nostra società. Ah la fraternità. Ah la solidarietà.

Aveva ragione Rybakov: la morte risolve tutti i problemi, niente uomini, niente problemi.

Oppure, chissà…

Free hugs for everyone at the and of the day?

Maybe not!
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Fazzoletto da tasca colorato, occhiali sulla punta del naso per darmi un tono, centomila idee nelle tasche e bollicine nel bicchiere. Questo sono io.
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