Paolo Panzacchi
L'ultima stazione del mio treno

30/01/13 L'ultima stazione del mio treno

Nido caldo

Questa mattina ho fatto colazione al bar, ipocrisia con tanta schiuma, stupidità ripiena d’ignoranza, due euro e venti, tutto compreso, sorriso falso d’obbligo.
 
Questa mattina ho vissuto, così come oggi pomeriggio, così come vivrò stasera eccetera eccetera eccetera.
 
La vita ci insegna a fare schifo, c’è chi impara bene, c’è chi viene bocciato.
 
La vita insegna a camminare ad un metro da terra, a non guardare le cose che non vanno. La maggioranza discorre di collettività riempiendosi la bocca: andate a cagare.
 
Siate coerenti e beatevi dello schifo che fate, per cortesia. Per migliorare c’è sempre tempo.
 
Io? Io sto bene come sto, di collettività non parlo, mi fa vomitare. Sto bene come sto, nel mio nido caldo.

 

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27/01/13 L'ultima stazione del mio treno

Arbeit macht frei. (Sì, come no)

Arbeit macht frei. (Sì, come no)
Ci sono memorie lunghe, ci sono memorie corte, ci sono memorie distratte.

Ci sono prese per il culo.

Ci sono troppe cose da ricordare e alcune cose si ricordano troppo.

Ogni volta, ogni giorno, per ogni cosa, violentiamo la nostra coscienza civile per poi farle le coccole mentre piange facendo finta che fosse amore.

Chi vuole intendere intenda, chi non vuole dimentichi. Io ho la memoria corta, ma certe cose so che non potrò dimenticarle, ciò che non ricordo non è degno di essere menzionato.

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24/01/13 L'ultima stazione del mio treno

Sogni alla luce

Sogni alla luce
Edgar Allan Poe, senza dubbio il mio preferito, compagno di mille battaglie a proposito dei sogni disse: “Chi sogna di giorno conosce molte cose che sfuggono a chi sogna solo di notte.”. 

Accendete una candela accanto ai vostri letti.

Sognate con la luce, non vi sfuggirà nulla, nemmeno questa metafora.

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15/01/13 L'ultima stazione del mio treno

Black and white

Black and white
Dove c’era verde, fabbriche vomitano fumo denso.

Dove c’era azzurro, cementoacciaiovetro nascondono la luce del sole.

Dove c’era sorriso, cannibali divorano labbra e risate.

Dove non c’era niente, niente è rimasto.

Mettiamo dei fiori nelle nostre bocche e parleremo a colori, del bianco e nero ne abbiamo abbastanza.

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13/01/13 L'ultima stazione del mio treno

Give up and fly

Give up and fly
Volare è stato il sogno di molti. 

Cominciò Icaro, con alterne fortune.

Oggi siamo anche andati sulla Luna, andremo su Marte e vedremo i confini dell’Universo. 

Il volo più bello, sarà sempre quello della fantasia, tutto il resto è, come si suol dire, “fuffa”.

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Fazzoletto da tasca colorato, occhiali sulla punta del naso per darmi un tono, centomila idee nelle tasche e bollicine nel bicchiere. Questo sono io.
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